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Esplorare l'archetipo della vergine con "The Virgin's Promise" di Kim Hudson



Il libro di Kim Hudson intitolato "The Virgin's Promise" analizza l'archetipo narrativo del "viaggio della vergine" e come questo possa essere applicato alla scrittura di storie con protagoniste femminili. Ma da dove trae radici questo archetipo e come può aiutare gli scrittori a creare personaggi femminili autentici?

L'archetipo della vergine ha radici antiche nelle tradizioni mitologiche e religiose, come la figura di Persefone nella mitologia greca o la Vergine Maria nella religione cristiana. Tuttavia, l'archetipo della vergine è stato interpretato in modo diverso dai ricercatori moderni, che lo vedono come un modello narrativo che si concentra sull'evoluzione emotiva e spirituale del personaggio femminile.

Il viaggio della vergine, come descritto da Hudson, segue una serie di tappe, tra cui la "chiamata all'avventura", la "soglia", la "rinascita" e altre, che il personaggio femminile deve superare per crescere e diventare una persona più completa. Hudson utilizza esempi tratti da film e letteratura per illustrare come questo archetipo possa essere applicato alle storie moderne.

Uno dei punti di forza di "The Virgin's Promise" è che offre una guida specifica per creare personaggi femminili autentici e complessi, che spesso vengono trascurati o stereotipati nella scrittura. Invece di vedere le donne come semplici "oggetti" o "accessori" nella narrazione, Hudson suggerisce che le donne possono essere protagonisti forti e convincenti nel loro viaggio emotivo e spirituale.

Oltre ad "The Virgin's Promise", ci sono molti altri studi e teorie che si concentrano sull'archetipo della vergine e sui personaggi femminili nella narrazione. Ad esempio, Carolyn G. Heilbrun ha scritto un libro intitolato "Writing a Woman's Life", che analizza come le storie delle donne siano state trascurate e come le donne possono scrivere le proprie storie. Inoltre, la scrittrice Heilbrun ha sottolineato l'importanza di includere la prospettiva delle donne nella narrazione e come questo possa portare a una maggiore comprensione e compassione.

In sintesi, "The Virgin's Promise" di Kim Hudson è una risorsa utile per gli scrittori che vogliono esplorare l'archetipo della vergine e creare personaggi femminili autentici e complessi. Questo libro si basa su una lunga tradizione di interpretazione dell'archetipo della vergine e si collega ad altri studi e teorie sulla narrazione femminile.

Che cosa significa il neologismo "Zuckerbrin" coniato dallo scrittore Viktor Pelevin?


La risposta alla domanda si trova nel romanzo stesso di Victor Pelevin "L'amore per i tre Zuckerbrin", dove il bibliotecario virtuale Borges cerca di spiegare al protagonista Kesha il significato della parola straniera nel titolo del libro:

Kesha realizzò che Zuckerbrin era un termine apparso nel primo decennio del ventunesimo secolo. Era formato dai nomi dei due titani dell'Internet di allora - Zuckerberg e Brin, e rappresentava un certo Osservatore metaforico - una specie di sorvegliante dietro gli schermi, che fissava l'utente attraverso la fotocamera abilitata di nascosto del tablet o del computer...

Nel campo visivo di Kesha cominciarono a comparire sovrapposte una sull'altra, come manifesti affissi su un piedistallo, le fotografie a colori dei giganti agli inizi dell'era digitale. Sotto ogni foto c'era una firma.

Sergey Brin, passeggiava lungo la passerella, indossando il primo modello dei Google Glass. Mark Zuckerberg in una toga romana (simile all'imperatore Augusto). Evgenij Kasperskij che portava al guinzaglio un giovane ghepardo.

"L'amore per i tre Zuckerbrin", Victor Pelevin

Il romanzo è uscito nel 2014, ma purtroppo non è stato ancora tradotto in italiano. I temi principali del libro colpiscono i punti più sensibili della vita contemporanea e spaziano tra Facebook, Google, Ucraina, la tolleranza, il consumismo, la dipendenza da Internet, l'informazione manipolata e il terrorismo. La realtà si intreccia in modo inaspettato con il mito antico e la virtualità. Le riflessioni filosofiche dei personaggi, ad esempio, passano sullo sfondo del popolare gioco Angry Birds. Victor Pelevin appartiene alla corrente letteraria del realismo magico e l'elemento fantastico gioca un ruolo importante nelle sue opere. Ogni immagine è una metafora e richiama tantissime associazioni. Il titolo del romanzo è un'evidente allusione alla commedia "L'amore delle tre melarance" di Carlo Gozzi.

Le leggende cristiane nei romanzi di Matilde Asensi


Secondo una leggenda generalmente ammessa dagli studiosi ecclesiastici, Santa Elena, madre di Costantino, scoprì la Vera Croce di Cristo nell'anno 326, durante un viaggio a Gerusalemme alla ricerca del Santo Sepolcro. Secondo la ben nota Leggenda Aurea di Jacopo da Varagine, quando l'imperatrice, che all'epoca aveva ottant'anni, giunse a Gerusalemme, fece mettere sotto tortura gli ebrei più saggi del Paese perché confessassero tutto ciò che sapevano del luogo in cui Cristo era stato crocifisso. Poco importava che fossero trascorsi tre secoli dalla morte di Gesù e che all'epoca nessuno vi avesse fatto caso. Ovviamente, Santa Elena non ebbe difficoltà a strappare loro le informazioni. Fu condotta al presunto Golgota, il Monte del Calvario (in realtà, a tutt'oggi non ancora identificato con sicurezza da parte degli archeologi), dove un paio di secoli prima l'imperatore Adriano aveva fatto erigere un tempio dedicato a Venere. L'imperatrice diede ordine di abbatterlo e di scavare il terreno. Furono trovate tre croci: quella di Gesù, naturalmente, e quelle dei due ladroni. Per scoprire quale delle tre fosse la Croce del Salvatore, Santa Elena ordinò che le fosse portato un uomo morto. Quando il cadavere fu posto sulla Vera Croce, l'uomo resuscitò. Dopo questo lieto evento, l'imperatrice e suo figlio fecero costruire sul luogo del ritrovamento una sontuosa basilica, la cosiddetta basilica del Santo Sepolcro, in cui custodirono la reliquia. Da questa, nel corso dei secoli, provengono i numerosi frammenti che oggi si trovano in tutto il mondo.

L’ultimo Catone, Matilde Asensi

Nel suo best-seller "L'Ultimo Catone" Matilde Asensi fonde la leggenda della Vera Croce in una narrazione avvincente che spazia tra il passato e il presente. I personaggi del libro compiono un viaggio di ricerca e di espiazione, che li porterà a scoprire come arrivare al Santo Legno e alla setta che dal IV Secolo si sarebbe presa il compito di conservarlo e proteggerlo.
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