Gran parte della mia scrittura è fondamentalmente questo: ho un'emozione forte ma complicata riguardo a qualcosa che non potrei facilmente spiegare a voce. Per dargli un senso nella scrittura devo scomporla metodicamente nelle sue parti costitutive finché non ho identificato ogni sfaccettatura significativa di quell'emozione. Allora inizieranno a emergere schemi finora insospettati, il che significa che la scrittura non sarebbe descrittiva di un processo di pensiero ma manifesterebbe il processo di pensiero in sé
Le mie prime bozze sono anche le mie bozze finali, con molti pasticci nel mezzo. Vedo le frasi come gradini: per costruire il gradino successivo devi prima assicurarti di poter rimbalzare su quello sottostante. Ogni frase genera la successiva e così facendo crea un nuovo set di domande.
Ogni frase deve essere esaminata a fondo per cliché, solecismi, incongruenze, ripetizioni, retorica fuori registro, atteggiamenti, esibizionismo, umiltà e fingere di sapere cose che in realtà non so. Questa interrogazione sostenuta di ogni frase non può che cambiare il corso previsto della scrittura man mano che vengono rivelate contraddizioni interne e smascherate assunzioni infondate.
(Lucy Sante, autrice di Low Life)