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Metodo di traduzione automatica di Federico Pucci


Il metodo di traduzione automatica di Federico Pucci si basava sul concetto di un "traduttore meccanico" che aveva lo scopo di consentire agli europei di corrispondere tra loro conoscendo solo la propria lingua.
In cosa consisteva il Metodo di Federico Pucci?
Pucci presentò il suo studio sul "traduttore meccanico" nel dicembre 1929 (pubblicandolo poi nel 1931 in un libro intitolato: Il traduttore meccanico ed il metodo per corrispondersi fra Europei conoscendo ciascuno solo la propria lingua: Parte I).
Il sistema era basato su regole e presumibilmente utilizzava un dizionario multilingue per la traduzione. Pucci fornisce istruzioni per la ricostruzione dei primi due testi tradotti "meccanicamente", suggerendo che il suo metodo era un sistema documentato e potenzialmente realizzabile.
La sua idea era la materializzazione di un dispositivo che avrebbe potuto effettuare la traduzione meccanica, ovvero l'elaborazione del linguaggio secondo un processo automatizzato.
Una traduzione prodotta con il suo metodo nel 1931 è stata ritenuta assolutamente notevole a titolo di confronto con le traduzioni automatiche moderne.

In cosa è stato precursore della traduzione con AI?
Federico Pucci è considerato un pioniere dimenticato della traduzione automatica, e la sua storia precede i più noti precursori Georges Artsrouni e Petr Trojanskij (i cui brevetti risalgono al 1933).
Il suo studio fu presentato nel 1929, ben 20 anni prima della pubblicazione del memorandum di Warren Weaver (1949), considerato un punto di svolta, e 25 anni prima dell'esperimento Georgetown-IBM (1954) di traduzione automatica basata su regole.
Pucci propose il concetto di un sistema di traduzione automatica basato su regole già all'inizio degli anni '30, di fatto anticipando un approccio che sarebbe stato dominante per decenni nella storia della traduzione automatica, prima dell'avvento dei metodi statistici e neurali che utilizzano l'Intelligenza Artificiale (AI). La sua figura è così importante che si suggerisce di riscrivere la storia della traduzione automatica del XX secolo a partire dal 1929, riconoscendo Pucci come il precursore più antico.

Pucci fu precursore non direttamente della traduzione neurale (AI), ma del concetto stesso di traduzione automatica (TA) basata su regole (Rule-Based Machine Translation), ponendo le basi teoriche e pratiche che in seguito hanno portato allo sviluppo di tutte le forme successive di TA, inclusa l'AI moderna.
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