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PER CONTRIBUIRE

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James S. Holmes


James S. Holmes (1924-1986) è stato un importante studioso della traduzione, noto soprattutto per il suo contributo alla teoria della traduzione specialistica. Ha fondato il centro di traduzione presso l'Università di Gottinga in Germania ed è stato presidente dell'Associazione Internazionale di Studi sulla Traduzione (IATIS) dal 1982 al 1986.
Holmes ha sviluppato la concettualizzazione del "triangolo della traduzione", che rappresenta le tre componenti principali del processo di traduzione: il testo di partenza, il testo di arrivo e il traduttore. Egli ha sottolineato l'importanza della competenza culturale e linguistica del traduttore, nonché della sua conoscenza del dominio specialistico del testo originale.
Holmes ha anche proposto una distinzione tra la traduzione generale e la traduzione specialistica, sottolineando che la traduzione specialistica richiede una competenza specifica nel campo di riferimento del testo di partenza. Inoltre, ha suggerito l'importanza di studiare la traduzione come un'attività professionale, riconoscendo la necessità di formazione e di competenze specialistiche per i traduttori.
Tra le opere di Holmes ci sono "The Name and Nature of Translation Studies" (1967), in cui ha proposto una distinzione tra gli studi sulla traduzione come disciplina accademica e la pratica della traduzione come attività professionale, e "Traduzione, cambiamento culturale e politica linguistica" (1988), una raccolta di saggi pubblicati postumo che riflette il suo impegno per gli aspetti politici e culturali della traduzione.

Katharina Reiss e Hans Vermeer - libri


Katharina Reiss e Hans Vermeer sono due importanti studiosi della traduzione che hanno lavorato insieme per sviluppare la teoria della traduzione funzionale. Tra i loro scritti più noti ci sono i seguenti libri:
  • "Grundlegung einer allgemeinen Translationstheorie" (Fondamenti di una teoria generale della traduzione), scritto da Hans Vermeer e pubblicato nel 1984. Questo libro rappresenta uno dei primi tentativi di sviluppare una teoria della traduzione basata sul concetto di "skopos", cioè il fine che la traduzione deve avere in relazione al suo pubblico di destinazione.

  • "Texttyp und Übersetzungsmethode" (Tipologia testuale e metodo di traduzione), scritto da Katharina Reiss e pubblicato nel 1971. In questo libro, Reiss propone una classificazione dei testi in base alle loro caratteristiche tipologiche e suggerisce un metodo di traduzione appropriato per ogni tipo di testo.

  • "Übersetzen - Translation - Traduction. Ein Lehr- und Arbeitsbuch" (Tradurre. Manuale di teoria e pratica), scritto da Katharina Reiss e Vermeer e pubblicato nel 1991. Questo libro rappresenta uno dei primi tentativi di fornire un manuale completo di teoria e pratica della traduzione funzionale, basato sulle loro precedenti ricerche e pubblicazioni.
Questi e altri scritti di Reiss e Vermeer hanno avuto un grande impatto sulla teoria della traduzione e sulla pratica professionale della traduzione stessa. La loro teoria funzionale ha fornito un importante contributo allo sviluppo della disciplina e ha influenzato molti studiosi della traduzione in tutto il mondo.

Teoria della comunicazione dell'originale


La teoria della "comunicazione dell'originale" è un'idea che riguarda la traduzione e il suo scopo principale. Secondo questa teoria, il traduttore dovrebbe cercare di comunicare al lettore della traduzione lo stesso effetto che l'originale ha avuto sul lettore originale.
In altre parole, la teoria della comunicazione dell'originale suggerisce che il compito principale del traduttore è quello di ricreare il testo in modo tale che possa suscitare negli stessi effetti emotivi, intellettuali e culturali nel lettore di arrivo che l'originale ha suscitato nel lettore di partenza. Questa teoria si basa sull'idea che il testo originale non è soltanto un insieme di parole e di significati, ma anche un'esperienza culturale e sociale che deve essere trasmessa al lettore della traduzione.
La teoria della comunicazione dell'originale è stata sviluppata da molti studiosi della traduzione, tra cui Katharina Reiss e Hans Vermeer. Essa implica che il traduttore debba non solo avere una conoscenza approfondita della lingua originale e di quella di arrivo, ma anche una comprensione profonda del contesto culturale, sociale e storico in cui l'originale è stato scritto e letto. In questo modo, il traduttore può cercare di comunicare il significato dell'originale in modo efficace al lettore di arrivo, riproducendo l'esperienza culturale e sociale che l'originale ha rappresentato per il suo pubblico di partenza.
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