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PER CONTRIBUIRE

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Peter Newmark


Peter Newmark (1916-2011) è stato un teorico e studioso britannico nel campo degli studi sulla traduzione. È considerato una figura di spicco in questo campo, in particolare per i suoi contributi allo studio della teoria e della pratica della traduzione.

Newmark è stato professore di traduzione presso l'Università del Surrey, nel Regno Unito, e autore di numerosi libri e articoli sulla traduzione, tra cui "Approaches to Translation" (1981), "A Textbook of Translation" (1988) e "More Paragraphs on Translation" (1998).

Il lavoro di Newmark si concentra sull'idea che la traduzione non è solo un processo linguistico, ma anche culturale e comunicativo, e sottolinea l'importanza di considerare i contesti sociali, culturali e storici delle lingue di partenza e di arrivo quando si traduce. È noto anche per le sue classificazioni dei metodi di traduzione, come la traduzione semantica e quella comunicativa, e per la sua enfasi sul ruolo del traduttore come mediatore tra lingue e culture.

La traduzione semantica si concentra sulla conservazione del significato e del contenuto del testo di partenza nel modo più accurato possibile, mentre la traduzione comunicativa dà la priorità all'effetto che il testo di partenza ha sul pubblico di destinazione. In altre parole, la traduzione semantica si preoccupa di trasferire il significato letterale del testo di partenza, mentre la traduzione comunicativa tiene conto del contesto culturale e sociale del pubblico di destinazione e adatta la traduzione di conseguenza.

La traduzione semantica può essere utile per i testi tecnici o scientifici, dove l'accuratezza è fondamentale, mentre la traduzione comunicativa è spesso preferita per i testi letterari o creativi, dove l'impatto sul pubblico di destinazione è più importante. Tuttavia, nella pratica, la maggior parte delle traduzioni prevede una combinazione di entrambi gli approcci.

Direzione generale della Traduzione


Il Programma di Traduzione per le Istituzioni dell'Unione Europea Direzione generale della Traduzione (DGT) è il servizio di traduzione interno delle istituzioni dell'UE, che si occupa della traduzione di documenti ufficiali dall'UE in tutte le lingue ufficiali dell'UE e viceversa. Il DGT impiega un vasto numero di traduttori professionisti e fornisce servizi di traduzione per il Parlamento europeo, il Consiglio dell'Unione europea, la Commissione europea e altri organi dell'UE. Il lavoro del DGT è fondamentale per garantire la comunicazione efficace e la comprensione tra le diverse lingue e culture dell'UE, nonché per garantire che le decisioni e le politiche dell'UE siano accessibili a tutti i cittadini dell'UE.
Il DGT utilizza una serie di criteri di valutazione per garantire la qualità delle sue traduzioni. Questi criteri includono:
  • Precisione: la traduzione deve essere accurata e rispecchiare il contenuto del testo originale.

  • Coerenza: la traduzione deve essere coerente in termini di terminologia, stile e tono.

  • Completezza: la traduzione deve coprire l'intero contenuto del testo originale.

  • Chiarezza: la traduzione deve essere chiara e facilmente comprensibile per il pubblico di destinazione.

  • Stile: la traduzione deve rispettare il tono e lo stile del testo originale.

  • Conformità alle convenzioni: la traduzione deve seguire le convenzioni linguistiche e tecniche stabiliti dall'UE per garantire la coerenza tra le diverse lingue.

Il DGT utilizza anche un sistema di controllo di qualità basato sulla revisione e sulla correzione di bozze di traduzione da parte di altri traduttori professionisti e sulla verifica incrociata con la versione originale del testo.

George Steiner


George Steiner (1929-2020) è stato un critico letterario, scrittore e professore universitario di origine francese, ma di lingua inglese. È stato una figura di spicco nel campo degli studi sulla traduzione, della filosofia del linguaggio e della letteratura comparata.

Steiner ha scritto numerosi libri sulla letteratura, sulla cultura e sulla lingua, tra cui "Dopo Babele" (1975) e "La lezione dei maestri " (2002), che esplorano la natura della traduzione e il suo ruolo nella creazione della cultura. È stato anche un critico acuto della modernità e della sua influenza sulla cultura e sulla lingua.

Tra i suoi contributi più importanti alla teoria della traduzione c'è la sua idea dell'intraducibilità, secondo cui alcune parole, concetti o forme di espressione sono intraducibili da una lingua all'altra, a causa delle differenze culturali, storiche e linguistiche tra le lingue. Questa idea ha influenzato molti studiosi della traduzione successivi, e ha portato a una riflessione più critica sulla possibilità di ottenere una perfetta equivalenza tra le lingue nella traduzione.

Steiner ha anche sostenuto che il traduttore è un creatore di testi a sé stante, e non semplicemente un intermediario tra due lingue. Inoltre, ha proposto che la traduzione non è solo una pratica tecnica, ma anche un'esperienza estetica e culturale, in cui la lingua, la cultura e la storia si fondono insieme.

La traduzione è l'arte di perdere sé stessi nella lingua dell'altro e trovare se stessi nuovamente - così diverso dall'omologazione, che è la violenza di imposizione dell'io sull'altro.

"George Steiner: la traduzione come ponte fra culture", intervista pubblicata su "Il Giornale" il 29 giugno 2002
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